L’ attacco di panico, quali sono i sintomi e come riconoscerlo
Si sente ormai, sempre più spesso, parlare di attacchi di panico; ma come si riconosce un attacco di panico? Quali sono i sintomi che lo caratterizzano? Che cosa si può fare? E soprattutto quando è il caso di rivolgersi a uno psicologo?
L’attacco di panico non è semplice ansia o paura generica, ha delle caratteristiche psicologiche ben precise che è bene conoscere in modo da intervenire tempestivamente.
L’attacco di panico è caratterizzato da intensa paura o disagio, spesso associati ad un senso di catastrofe imminente e pericolo mortale. Inizialmente insorge improvvisamente e inaspettatamente. La durata dell’attacco di panico varia da persona a persona e può andare dai 3 ai 30 minuti.
I sintomi più comuni, associati all’attacco di panico, sono:
- dispnea (ritmo e frequenza alterati nella respirazione che avviene faticosamente) o senso di soffocamento;
- palpitazioni;
- dolore al petto;
- paura di morire, di perdere il controllo o di impazzire;
- parestesie cioè alterazione della sensibilità degli arti o di altre parti del corpo spesso descritta come formicolio.
- esperienze di depersonalizzazione (sentirsi “estraneo al proprio corpo”) e di derealizzazione (sentirsi “fuori dalla realtà”);
- sudorazione, brividi o vampate;
- nausea;
- sensazione di svenimento.
Spesso, a causa della somiglianza a livello dei sintomi, l’attacco di panico viene scambiato con l’infarto ma, se fatti gli accertamenti del caso, non viene diagnosticato nulla a livello cardiaco.
La paura della paura
Con il passare del tempo si instaura un circolo vizioso psicologico che porta alla cosiddetta “paura della paura”. In altre parole, l’attacco di panico non è più inaspettato e si inizia a vivere in una costante paura che si verifichino altri episodi. Questo meccanismo porta, nella maggior parte dei casi, all’aumento della frequenza degli attacchi.
L’agorafobia
Può accadere, in alcuni casi, che l’attacco di panico sia associato ad agorafobia, cioè all’ansia relativa all’essere in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o imbarazzante allontanarsi, o nei quali potrebbe risultare difficile ottenere aiuto nel caso di un attacco di panico. L’agorafobia comprende, ad esempio, la paura di uscire da casa, la paura della folla, dei posti pubblici, di entrare nei negozi, di viaggiare da soli in autobus, in treno, in aereo… Conseguentemente, le situazioni che spaventano vengono evitate, sopportate con ansia o viene richiesto un accompagnatore.
Quando rivolgersi a uno psicologo
Nel caso in cui ci si riconoscesse in questi sintomi, prima di rivolgersi a uno psicologo, si deve accertare che non siano presenti condizioni mediche o che non si stia facendo uso di farmaci o droghe che li possano giustificare. Se sono state escluse queste possibilità e i sintomi sono presenti da almeno un mese o comunque interferiscono o impediscono le proprie attività quotidiane, diventa importante rivolgersi ad un professionista psicologo che aiuti a risolvere il problema.
Per maggiori informazioni:
Dott.ssa Milena Barone – Psicologo Padova
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